L’intervento di plastica inguinale e crurale puo’ essere effettuato con la sola anestesia praticata localmente nella sede dell’ernia eventualmente associandola ad una leggera sedazione del paziente che comunque rimane sveglio e collaborante. Vengono evitati in tal modo i disagi dovuti alla puntura lombare o gli inconvenienti dell’anestesia generale.
La percezione di una buona qualità di cura da parte dell’operando incomincia con l’assenza del dolore durante l’erniplastica. Questo è l’obiettivo primario per il chirurgo che intende procedere con questa modalità avendo appreso la tecnica anestesiologica e le conoscenze circa le caratteristiche, il dosaggio, la potenziale tossicità e gli effetti collaterali dei farmaci da impiegare senza superarne le dosi. Per tale motivo, dovendo considerare la durata dell’intervento è suggeribile valutarne i limiti di tempo e adottare una soluzione anestetica composta da farmaci ad azione rapida come la lidocaina o la mepivacaina associandola ad esempio alla bupivacaina in grado di indurre una analgesia lenta ma prolungata ed intensa. Nel caso dell’ernia inguinale, inizialmente vengono infiltrate la cute e il derma lungo la linea di incisione, poi più in profondità vengono interessati i rami del nervo femoro-cutaneo e della branca femorale del genito-femorale presenti nel sottocutaneo. L’iniezione anestetica continua quindi a livello della fascia del muscolo obliquo esterno per coinvolgere i nervi ileo-inguinale e ileo-ipogastrico e successivamente sul tubercolo pubico e nell’anello inguinale interno per il blocco anestetico del ramo genitale del nervo genito–femorale, facoltativamente completata dalla sua anestesia selettiva nella porzione posteriore del funicolo spermatico nell’uomo. Con l’infiltrazione del sacco erniario, utile per ottenere una analgesia di contatto della sierosa peritoneale e dopo la sua riduzione in addome, non è più necessario l’uso della soluzione anestetica.
Si può quindi procedere all’inserimento della protesi inguinale e completare la riparazione dell’ernia. In considerazione della fondamentale collaborazione di tutta l’equipe che interviene all’intervento, i parametri vitali del paziente vengono monitorati dall’anestesista presente in sala operatoria per garantirne la buona riuscita in totale sicurezza. L’anestesia locale consente al paziente di lasciare il centro operatorio dopo poche ore nella stessa giornata (day–surgery) nella quasi totalita’ dei casi compresi i soggetti anziani selezionati.
Dr. Tommaso Lubrano
Adjunct Professor Of General Surgery School of Medicine
University of Torino, Italy