Ernia Inguinale Recidiva

La recidiva erniaria, con un tasso del 8%, può derivare da fattori legati allo stile di vita del paziente o errori tecnici. Si consiglia di variare l’approccio chirurgico (da open a laparoscopico e viceversa) per sfruttare zone senza cicatrici, con l’opzione di interventi minimamente invasivi o l’uso di protesi speciali, garantendo così una riparazione efficace e personalizzata.

La recidiva erniaria consiste nel ripresentarsi di un’ernia dopo un un pregresso intervento effettuato per lo stesso problema. Le cause di tale fenomeno, che ha una frequenza media dell 8% dei casi secondo i dati della letteratura scientifica, possono essere  imputabili sia alle condizioni cliniche e allo stile di vita del paziente, sia ad errori nella esecuzione della tecnica operatoria. Qualora il precedente intervento fosse stato fatto utilizzando una tecnica open, è consigliabile effettuare la nuova riparazione in un modo differente ad esempio con la laparoscopia e viceversa. Ciò al fine di percorrere una via di accesso diversa dalla precedente, un terreno vergine, senza cicatrici che altrimenti renderebbero più difficoltoso la nuova operazione con più rischio di incorrere in lesioni organiche.

Tuttavia ogni situazione clinica è diversa da un’altra e la scelta può ancora ricadere sulla stessa metodica e non considerare questo avvertimento. Nel caso si volesse rifare un intervento a cielo aperto potrebbe essere sufficente effettuare una riparazione di minima, di limitata invasività, cioè del solo difetto senza l’obbligo di riconfezionare interamente la plastica erniaria o rimuovere la vecchia protesi. Può cosi essere sufficente una piccola retina piatta (flat plug) o foggiata a paracadute (parachute plug) fissata ai margini della breccia erniaria nel caso di una recidiva inguinale alta. In altre circostanze come le recidive basse presenti sopra il tubercolo pubico, può ancora essere utile un plug tridimensionale a forma di sombrero o a cappellino.

Ma a maggiore garanzia di successo, è opportuno considerare anche una scelta diversa. Una protesi ampia di forma particolare che viene ad essere posizionata al di sotto della fasca trasversale in sede preperitoneale, attraverso la parte posteriore della parete addominale (Tecnica di Wantz-Trabucco). in tal modo viene ad essere coperta tutta la regione inguinale e crurale del lato colpito rendendo definitivamente protetta tutta l’area definita orifizio muscolo-pettineo di Frucaud (OMP) responsabile di tutti i tipi di ernia inguinale e crurale. Gli interventi descritti possono anche essere effettuati in anestesia locale accompagnati dalla sedazione consentendo la dimissione del paziente nello stesso giorno (day-surgery) o la mattina successiva (one–day-surgery). In contrapposizione alla chirurgia aperta, la laparoscopia a cielo coperto transaddominale preperitoneale  (TAPP ) o totalmente extraperitoneale (TEP) condotta in anestesia generale, può offrire una valida alternativa alla plastica erniaria open, o quest’ultima divenire la prima scelta nel caso il primo intervento fosse stato eseguito a cielo coperto.

Dr. Tommaso Lubrano
Adjunct Professor Of General Surgery School of Medicine
University of Torino, Italy

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