dott. Tommaso Lubrano
Tommaso Lubrano è oggi Professore a contratto in Chirurgia Generale, Università degli Studi di Torino.
È stato Direttore del Day-Surgery Centralizzato dell’Azienda Ospedaliera Universitaria – Città della Salute e della Scienza di Torino, Presidio Molinette
COMPENDIO ALL’ATTIVITÀ CLINICA E CHIRURGICA
Il dottor Tommaso Lubrano ha una casistica operatoria a tutt’oggi di oltre 1400 interventi chirurgici dei quali oltre 1000 eseguiti come primo operatore inerenti la chirurgia dell’ernia inguinale e della parete addominale nelle diverse tecniche operatorie.
COMPENDIO ALLA ATTIVITÀ DIDATTICA E DI RICERCA
- Docente dal 1997 al 2011 nei master post laurea di perfezionamento in chirurgia della parete addominale per specialisti in chirurgia generale presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria San Giovanni Battista di Torino.
- Docente dal 2012 al 2015 nella Scuola Italiana di Chirurgia dell’ernia e della Parete Addominale a cura dell’ ISHAWS Università La Sapienza Roma.
- Docente dal 2012 al 2015 per la chirurgia generale nei corsi di laurea in scienze Infermieristiche presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Insubria Varese.
- Tutor dal 2013 ad oggi per i chirurghi in formazione presso la Scuola di Specializzazione in Chirurgia Generale Università di Torino.
- Titolare modulo didattico in Chirurgia Generale da AA 2017-2018 Corso di Laurea in Logopedia Scuola di Medicina Università degli Studi di Torino.
Docente dal 2017 nei Master post Laurea “Assistenza infermieristica in sala operatoria procedure chirurgiche e strumentario in chirurgia della parete addominale” Università degli Studi di Torino. - Dal 2018 Faculty nel progetto didattico della Società Italiana di Chirurgia (SIC), Scuola di riferimento Nazionale di Chirurgia della parete addominale.
- Invited Faculty Member nei congressi internazionali quale Relatore e Moderatore.
- Chairman nelle conferenze aperte al pubblico.
Articoli del Blog
La riparazione dell’ ernia inguinale e della parete addominale in oncologia e in urgenza.
Nella chirurgia oncologica con presenza di ernia, l’uso tradizionale di protesi era sconsigliato per il rischio di contaminazione, specialmente durante operazioni come la resezione intestinale. Tuttavia, lo sviluppo di protesi biologiche e biosintetiche ha reso possibile riparazioni erniarie sicure anche in contesti contaminati, grazie alla loro resistenza e capacità di prevenire infezioni, offrendo soluzioni efficaci sia per ernie presenti durante l’intervento oncologico sia per ernie incisionali post-chirurgiche, considerando sempre le cure primarie del tumore e le condizioni del paziente.
Il dolore cronico dopo la riparazione dell’ernia inguinale
Il dolore cronico post-ernioplastica inguinale può manifestarsi come neuralgia, parestesia o iperestesia, irradiandosi a zone adiacenti e variando in intensità. La gestione include un’accurata tecnica chirurgica per prevenire danni ai nervi e l’uso di materiali minimamente invasivi. In casi persistenti, si valutano trattamenti farmacologici, terapie di supporto e, come ultima risorsa, la chirurgia con neurectomia e possibile sostituzione della protesi.
Ernia crurale (femorale)
L’ernia crurale, più comune nelle donne e meno incline all’allargamento, comporta un rischio elevato di strozzamento. La cura moderna privilegia l’uso di retine sintetiche e protesi, anche parzialmente riassorbibili, per una riparazione meno traumatica e più adatta alla complessa anatomia della zona, permettendo interventi in anestesia locale e dimissione giornaliera.
Anestesia locale per l’ernia inguinale e crurale
L’intervento di plastica inguinale e crurale può essere eseguito in anestesia locale, eventualmente con sedazione leggera, evitando i disagi di tecniche anestetiche più invasive. Questa modalità, che mira all’assenza di dolore durante l’operazione, richiede una conoscenza approfondita dei farmaci per garantire una cura efficace e sicura. L’anestesia locale, adeguatamente gestita, permette al paziente una pronta dimissione, sottolineando l’importanza del monitoraggio dei parametri vitali per la sicurezza dell’intervento.
Ernia Inguinale Recidiva
La recidiva erniaria, con un tasso del 8%, può derivare da fattori legati allo stile di vita del paziente o errori tecnici. Si consiglia di variare l’approccio chirurgico (da open a laparoscopico e viceversa) per sfruttare zone senza cicatrici, con l’opzione di interventi minimamente invasivi o l’uso di protesi speciali, garantendo così una riparazione efficace e personalizzata.
Innovazioni e Sviluppi nella Riparazione dell’Ernia Inguinale: Dalla Sutura al Futuro delle Protesi
L’articolo descrive il passaggio dalle metodiche di sutura obsolete a tecniche innovative che utilizzano retine e protesi per trattamenti meno invasivi e più efficaci. Evidenzia i progressi verso l’uso di materiali biocompatibili, promettendo un futuro di cure personalizzate e minimamente intrusive.